Gianna Fracassi, nota esperta in materia di istruzione e ricerca, ha sollevato forti criticità riguardo alla gestione del governo italiano in un evento intitolato "Investire in Istruzione e Ricerca per far ripartire il Paese". Durante la conferenza, Fracassi ha presentato una dettagliata analisi della situazione attuale del sistema educativo italiano, evidenziando le problematiche legate alla precarietà dei lavoratori della scuola e alla mancanza di dialogo con i docenti sulle riforme proposte.
Secondo i dati presentati, attualmente il 20,3% dei lavoratori del settore scolastico è precario, il che corrisponde a circa 242.400 persone. Questa cifra, tuttavia, è ampiamente sottostimata dal governo, che si attesta su un numero di soli 165.000 precari. Fracassi ha espresso preoccupazione per il fatto che la realtà dei fatti viene ignorata, mettendo in luce l'importanza di una corretta gestione e pianificazione del personale scolastico.
In particolare, l'esperta ha criticato la gestione del personale di sostegno, sottolineando l'introduzione di corsi inadeguati che non rispondono adeguatamente alle esigenze degli studenti e delle famiglie. Tali provvedimenti, ha affermato, non fanno altro che aumentare la complessità del problema, piuttosto che contribuire a una sua risoluzione.
La situazione degli atenei è altrettanto preoccupante. I recenti tagli alla legge di bilancio hanno colpito duramente le università più piccole, costringendole a fare i conti con un bilancio sempre più ristretto. Fracassi ha il timore che questo possa portare a una riduzione della qualità della ricerca e della formazione. Inoltre, ha avvertito che molti ricercatori si trovano a rischio di perdere il proprio posto di lavoro a partire dal 2027, quando scadranno i contratti attuali.
Un altro aspetto criticato è l'assenza di dialogo tra il governo e il corpo docente, elemento fondamentale per una riforma efficace e democraticamente condivisa del sistema educativo. Le riforme attualmente proposte sembrano puntare a una centralizzazione del sistema scolastico, un approccio che Fracassi considera inadeguato e pericoloso, poiché potrebbe privare le scuole della flessibilità necessaria per rispondere alle esigenze locali.
In conclusione, la conferenza di Fracassi ha messo in evidenza le molteplici problematiche che affliggono il settore dell'istruzione in Italia, invitando il governo a rivedere le proprie strategie e ad ascoltare le voci di chi opera quotidianamente nel mondo della scuola e della ricerca.